Centrino - 45 giri
Arcana editrice, 2007 curato da Gianluca Testani.
Nonostante la carta d'identità dica il contrario, Steve Sperguenzie non appartiene alla contemporaneità, ma agli anni sessanta e quelli più psichedelici. Tutto di lui infatti, rimanda a quel periodo: la musica naturalmente a metà strada tra il pop psichedelico inglese, il surf e il garage statunitense, ma anche il look, il taglio di capelli e, in generale, tutto l'immaginario. Il che non lo renderebbe diverso da tanti revivalisti, non fosse altro che, seppure con ironia, la sua adesione a siffatti modelli è talmente intensa, sincera e totale da scongiurare a priori qualsiasi effetto-parodia.
Novello Austin Powers, Sperguenzie incrocio tra Mick Jagger e Roger Daltrey - si è trovato in un paese non suoi, e fa di tutto per ricreare l'ambiente da cui (idealmente s'intende) proviene. Originario di Livorno, Steve inizia a farsi conoscere intorno alla fine degli anni 80 come protagonista di infuocati concerti che lo vedono affiancato dalla sua band: "The Incredible Lysergic Ants". In particolare, forte è il legame artistico che lo lega con il chitarrista Bob the Eel, sua perfetta controparte musicale. Prima prova dl sodalizio tra i due è data dai quattro brani contenuti nell'Ep autoprototto: "The bright rump of the toad" (1997), esplosiva e coloratissima miscela di sonorità sixties. Intanto, grazie a concerti e a qualche fortunate apparizione televisiva la notorietà inizia ad aumentare, facendo di Sperguenzie una figura di culto tra gli appassionati di r'n'r. Risalgono a questo periodo le registrazioni di un singolo,
"The news today will be the movie for tomorrow" che però non ha mai visto la luce; al suo interno anche una rilettura di: "A hause is not a mothel" dei Love, formazione che Steve indica tra le sue maggiori influenze. Vertice Assoluto nonchè a tutt'oggi ultimo capitolo della produzione dell'ensemble è l'EP "5 investigators", pubblicato dalla
Toast nel 1999: pur non riuscendo a ricreare se non in parte l'energia sprigionata dal vivo, rappresenta un concentrato impeccabile di Rolling Stones, garage alla Nuggets, surf e bit tricolore, in cui il citazionismo viene
trasformato in arte e il divertimento regna sovrano. Sei brani al suo interno, tra cui vale la pena di ricordare quello omonimo, di cui è stato girato un azzeccato videoclip.
Ukulele Orchestra
Thousand souls of revolutions - 2018